Di Martina Ghezzi

Quattro ragazze, una pandemia e un’unica grande passione: il teatro

Quando l’emergenza Covid 19 è esplosa, i teatri, cinema e scuole di recitazione di tutta Italia hanno cominciato a chiudere.

Da qui il problema: come riuscire a portare avanti una passione, una professione, se i luoghi dove si esercita solitamente quest’arte non sono più praticabili?

Laura, Alessandra, Silvia e Noemi

Laura, Alessandra, Silvia e Noemi non si sono fatte scoraggiare e hanno pensato di sfruttare i social – in questo caso, Instagram, la piattaforma di Facebook dove condividere foto e video – per continuare, in qualche modo, a fare teatro. Hanno creato una pagina Instagram chiamata Un monologo al giorno dove, dall’inizio del lockdown, pubblicano ogni giorno un breve video, in cui viene recitata una poesia o un monologo.

 #unmonologoalgiorno: conoscere e creare dei legami

Per Alessandra #unmonologoalgiorno «…è un’iniziativa che ci ha dato la preziosa possibilità di continuare a recitare nonostante la chiusura dei teatri, ma il suo valore non si limita solo a questo. Grazie alla gestione della pagina, abbiamo potuto conoscere e creare dei legami con tante nuove persone, nonostante il distanziamento sociale».

 #unmonologoalgiorno: ha dato un senso a tutto

«Questo progetto ha trasformato il tempo di attesa in quarantena in uno spazio di azione – dice Laura – Ha dato forma e sostanza ad un tempo essenzialmente liquido. È scattata l’idea e, d’un tratto, tutto ha acquisito un senso, per me: il mio percorso di studi al DAMS, la mia vocazione attoriale, la quarantena, il monopolio dei social media. Ha dato un senso a tutto, e per questo sono grata alle persone che mi hanno sostenuta e hanno reso possibile questa follia».

 #unmonologoalgiorno: il sostegno ricevuto da chi ci segue è bellissimo

Non si tratta di un progetto semplice: #unmonologoalgiorno segue regole e tempistiche precise, e anche il design è curato nei minimi dettagli. Noemi è il volto dietro la bellissima grafica: «Silvia e Laura stavano cercando sui vari gruppi del DAMS qualcuno che volesse partecipare al progetto. Non ci ho pensato due volte, ho chiesto loro di poter partecipare in qualità di grafica ed eccomi qui. Non nego che sia abbastanza impegnativo, ma ci sta portando un sacco di soddisfazioni! Oltre aver potuto “ospitare” attori, doppiatori e performance, il sostegno ricevuto da chi ci segue è bellissimo. Proprio questo ci dà la spinta per andare avanti».

 #unmonologoalgiorno: fare un’esperienza nel mondo dei social

Certo, non è tutto rose e fiori. Un progetto di questa portata, con la promessa di pubblicare contenuti nuovi ogni giorno, può diventare pesante. Silvia crede che «(…) questo progetto è davvero estenuante. Avevo pensato a quest’esperienza, a inizio quarantena, sperando che potesse essere una maniera per riempire le mie giornate, e devo dire che le riempie più di quanto mi aspettassi… è un impegno, un impegno che a volte non soddisfa, non posso negarlo» Ma nonostante questo «(…) è anche un impegno che mi ha dato la possibilità di conoscere persone nuove, di approcciarmi a diversi testi che neanche conoscevo, di fare comunque un’esperienza nel mondo dei social. Abbiamo avuto un riscontro eccezionale da parte dei ragazzi che recitano per noi e di questo sono immensamente grata: senza di loro non avremmo potuto dare vita a questa pagina».

 #unmonologoalgiorno: conta un migliaio di follower

Ad oggi la pagina Instagram Un Monologo al Giorno conta un migliaio di follower, e il materiale recitato, registrato e inviato da casa propria è talmente vasto – più di quaranta tra attori e attrici – che l’iniziale scadenza fissata per il 3 aprile è stata spostata a data da definirsi.

 #unmonologoalgiorno: il mondo del teatro non si ferma mai

Flora Tesi, una delle numerose partecipanti, racconta: «Quando Silvia mi propose di partecipare ad #unmonologoalgiorno non avevo dubbi che stavo per partecipare a qualcosa di particolare, e nel suo piccolo importante. Il teatro per me è molto importante e credo che condividerlo con gli altri sia una cosa importante. Quando i miei nipotini mi chiederanno come ho passato la quarantena, risponderò: “sognando ad occhi aperti, ridendo, impazzendo davanti ad una telecamera, per dimostrare che il mondo del teatro non si ferma mai”».

#unmonologoalgiorno: l’occasione di mostrare agli altri la mia passione

Federica Bonaiuto ricorda invece che «(…) stavo lavorando e dopo ore e ore di servizio ai tavoli, il messaggio che arrivò sul gruppo dell’università riguardo a questa iniziativa fu una carica di energia. Mi misi subito all’opera per trovare un monologo, provarlo e registrarlo. Le quattro ragazze admin sono sempre state, e lo sono ancora, super disponibili e molto professionali e questo fa la differenza, soprattutto se si riscontrano dubbi o problemi ‘tecnici’: per qualsiasi cosa sono reperibili e gentilissime. In poco tempo il progetto è letteralmente esploso e dire che mi sono divertita da matti è poco. Mi ha dato l’occasione di mostrare agli altri la mia passione, ma soprattutto di farli svagare per pochi minuti, perché strappare un sorriso, anche piccolo, in questo momento è davvero magico.»

#unmonologoalgiorno: mi sono divertito e mi diverto tuttora

Infine, Riccardo Migani: «Con la pagina di #unmonologoalgiorno ho avuto modo di trovare un impegno, durante la quarantena, che fosse legato alla mia passione per la poesia e per la recitazione.

Ho avuto anche il piacere di fare conoscenza e stringere amicizia con gli altri ragazzi che collaborano: dato che non sono un attore esperto, ho potuto prendere ispirazione e imparare da molti di loro. Ma soprattutto, mi sono divertito e mi diverto tuttora. Lo rifarei altre mille volte.»

 

Foto di Gwen Ong, Unsplash

 

 

 


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