Bologna -Sabato 22 Giugno 2013:
L’iniziativa di CA sotto le le Torri di Bologna ha visto la presentazione di tre diverse e distinte proposte alla cittadinanza:
- la conclusione del progetto la “La strada come stile di vita”;
- la raccolta di firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare – Tortura, carceri, droghe-;
- la promozione del progetto transnazionale “Mobilità: Un paradigma per la cittadinanza europea”.
1. “La strada come stile di vita” è un progetto che vuole sensibilizzare la cittadinanza e le imprese sul tema della sicurezza stradale e della riduzione degli infortuni in itinere sui luoghi di lavoro.
E’ stato diffuso il materiale informativo utilizzato nel corso del progetto, sono stati coinvolti i cittadini, con prove di sperimentazione e con l’ausilio di un simulatore di guida, utilizzato nel corso dei moduli formativi ai lavoratori delle imprese aderenti; è stato possibile così in modo diretto ed efficace sensibilizzare imprese e lavoratori ad una maggiore e condivisa cultura della sicurezza.
La realizzazione del progetto “La Strada come stile di vita” , nata dall’esigenza di pensare alla sicurezza dei lavoratori, quelli meno formati o più a rischio, soprattutto rispetto agli infortuni in itinere e agli spostamenti di lavoro utilizzando varie tipologie di veicolo, ha visto la formazione di una nuova figura aziendale, quella del“mediatore culturale della sicurezza stradale”.
Tale figura, opportunamente formata, è una sorta di “agevolatore” nella comprensione delle regole di sicurezza, con particolare riferimento a quella stradale.
La manifestazione di sabato ha concluso il progetto relaizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con l‘Associazione Seneca e col finanziamento della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e a cui hanno aderito piccole e medie imprese ed associazioni di categoria, tra cui AGCI, Società Dolce, Asp Poveri Vergognosi, Confartigianato e FareMondi.
2. La raccolta di firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare, è promossa da una moltitudine di associazioni tra cui la Rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva.
Si è firmato per: l’ introduzione del reato di tortura nel codice penale; la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri; modifiche alla legge sulle droghe.
In particolare:
l’’Introduzione del reato di tortura nel codice penale, intenderebbe sopperire ad una lacuna normativa del nostro sistema: in Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso, problema quanto mai attuale alle luce dei casi Andreini, Cucchi, Bolzaneto, ecc. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico;
la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri, interverrebbe in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, richiedendo l’istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti e proponendo l’abrogazione del reato di clandestinità;
le modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale, mirerebbe a superare il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
3. Per il progetto “Mobilità: Un paradigma per la cittadinanza europea”, che la Rete Active Citizenship Network, la rete europea della nostra Associazione, trattasi di un progetto che vede la partecipazione di 8 Stati. In Italia Cittadinanzattiva ha avviato un’ampia consultazione sulle esigenze di mobilità dei cittadini per raccogliere informazioni su accessibilità dei trasporti, sostenibilità ambientale e diritti dei passeggeri. Più di 3.000 viaggiatori saranno coinvolti nella consultazione, attraverso la compilazione di un questionario, scaricabile dal sito di www.cittadinanzattiva-er.it. Sulla base delle esigenze e delle aspettative rilevate verranno formulate e portate all’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee delle raccomandazioni civiche, quest’anno particolarmente opportune e vincolanti essendo l’Anno europeo dei cittadini.