Non utilizzo da parte dell’amministratore del conto corrente condominiale
Giancarlo F.
Salve, dalla richiesta di estratti conto condominiali mi sono accorto che l’amministratore del mio stabile, per numerosi capitolati di spesa, ha omesso l’utilizzo del conto stesso, evidentemente procedendo al pagamento in contanti: devo dire che questa è una prassi piuttosto seccante, perché non permette il riscontro puntuale di varie operazioni effettuate. Ho letto che potrei rivolgermi anche individualmente al giudice per chiedere la sua revoca; ma evidentemente tutto questo presupporrebbe delle spese legali da parte mia (avvocato, ecc). Gli altri condomini però sembrano non curarsi della cosa, secondo me stanno sottovalutando i rischi potenziali del suo comportamento. Posso muovermi in autonomia? C’è un modo per coinvolgerli nelle spese legali?
Grazie anticipatamente e cordialissimi saluti a lei e a tutta la redazione.
La risposta del nostro Salvatore Condorelli

Carissimo, senz’altro c’è.
Innanzi tutto la legge non solo sancisce in capo all’amministratore l’obbligo di utilizzare il conto corrente condominiale per tutte le spese di gestione dei servizi comuni, ma stabilisce anche che in caso di mancata apertura o utilizzo del conto stesso (oltre che per gravi irregolarità fiscali) il condomino, anche singolarmente, non solo può chiedere la sua revoca, ma può persino preventivamente chiedere la convocazione dell’assemblea affinché deliberi la cessazione del suo comportamento illecito (art. 1129 comma 11 cod.civ.).
Quindi, qualora l’assemblea non dovesse provvedere, lei sarà senz’altro autorizzato a far ricorso al giudice anche autonomamente, e successivamente far carico all’intero condominio delle spese legali e procedurali della sua azione.
È bene aggiungere che il condominio potrà poi a sua volte rivalersi nei confronti dell’amministratore, riconosciuto colpevole, in relazione alle spese legali suddette.