Cosa ne pensate della rete di trasporti pubblici della vostra città? Conoscete la “sharing mobility” e – in caso affermativo – come ne fate uso? Quali dovrebbero essere le mosse da promuovere per favorire lo sviluppo di modelli di mobilità più sostenibili? E infine: che ruolo può avere il cittadino in questo processo?

Cominciamo a riflettere partendo da qualche dato: in Italia i trasporti stradali producono più di ¼ del totale delle emissioni inquinanti e ben l’86,4% degli spostamenti motorizzati urbani avviene con mobilità individuale, solo il 13,6% con mezzi collettivi. Nel nostro Paese ci sono 62 auto ogni 100 abitanti, molto al di sopra della media europea; nel 2015 si sono verificati complessivamente 174.539 incidenti stradali, che hanno provocato 3.428 vittime e 246.920 feriti. A questo si aggiunge un contesto urbano sempre più degradato, dove pedoni e ciclisti si spostano con crescente difficoltà a causa dell’occupazione massiva delle automobili.

Ma se pensate che i cittadini non possano far niente per favorire la diffusione di mezzi di trasporto più sostenibili preparatevi a ricredere. Come? Partecipando innanzitutto alla consultazione civica online promossa da Cittadinanzattiva: poche domande, che si pongono però l’importante obiettivo di raccogliere il punto di vista su un argomento che impatta direttamente sulla nostra qualità della vita, con il fine ultimo di maturare proposte da portare all’attenzione degli stakeholder di settore e dei decisori politici.

La consultazione civica rientra tra le attività del progetto “Mobilitime – è tempo si muoversi”: qui potete scoprirne di più.


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