La mancanza di informazione è uno dei temi che i caregiver sottolineano: “…mi piacerebbe essere informata su tutte le azioni politiche, sia locali che nazionali, messe in campo per aiutarci…“, “…vorrei conoscere i miei diritti, mentre i miei doveri li conosco bene, sono presenti tutti i giorni…”.
Spesso, i caregiver non hanno tempo da dedicare alla ricerca di informazioni, molti non hanno competenze informatiche per accedere ai siti,  frequentemente la burocrazia scoraggia e appesantisce la quotidianità “…se fossi sostenuta ed aiutata nel disbrigo delle pratiche burocratiche, come ad es l’invalidità civile, mi sentirei rassicurata…”. [testimonianze tratte da HO DIRITTO A …, la campagna di Cittadinanzattiva Emilila Romagna a favore dei caregiver]
Per poter raggiungere e informare i caregiver sia da parte dei servizi pubblici sia da parte delle associazioni di volontariato, sarà necessario prevedere canali differenziati di comunicazione.
L’articolo,  illustra gli interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare.
Gli approfondimenti sono rinviati a link specifici.

Un primo riconoscimento del ruolo del caregiver familiare

Nonostante siano sempre stati un perno del nostro sistema di Welfare, la figura del caregiver familiare è stata riconosciuta formalmente soltanto con la Legge 205 del 2017 (Legge di bilancio 2018); che ha istituito il Fondo per ”la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare ”, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro l’anno per il triennio 2018-2020; rimodulata con la legge di bilancio 2019 che ha portato le risorse a 25 milioni l’anno.
Riconoscimento che però, ancora a due anni di distanza, necessita di un’integrazione normativa per lo sblocco dei fondi istituiti per dare voce e dignità economica e giuridica ai caregiver.

Dalla legge 104, al Fondo per la disabilità e la non autosufficienza, all’APE sociale

Legge 104: cosa prevede?
In Italia la legge che tutela i caregivers è stata varata nel 1992 ed è applicabile sia nel pubblico, sia nel privato. La legge,  n. 104concede 3 giorni di congedo dal lavoro al mese e comprende la pensione anticipata.
Un chiarimento: assenze giustificate per il bene dell’assistito (da Il Sole 24 ore, 02-10-2019, p.31)
L’articolo 33 della legge 104/1992 consente a coniuge, parenti o affini entro il secondo/terzo grado, di beneficiare di un permesso mensile di tre giorni, se lavoratori dipendenti. E’ uno strumento che è anche motivo di contenzioso tra datori di lavoro e dipendenti. Da diverse pronunce dei giudici risulta che, per poter chiedere i permessi la persona handicappata non deve essere ricoverata a tempo pieno. Ma la sentenza 21416/2019 della Corte di cassazione ha sottolineato che i permessi possono essere fruiti se il familiare è ricoverato presso strutture di tipo sociale (case di riposo, per esempio) perché qui non c’è assistenza sanitaria continuativa. Diverso il caso di ricovero in strutture ospedaliere o assimilabili ad esse, dove il familiare non può usufruire del permesso 104/1992. Nei giorni non lavorativi non è obbligatorio rimanere accanto alla persona da accudire 24 ore su 24. Consentito fare la spesa, andare all’ufficio postale o sbrigare altre pratiche nell’interesse dell’assistito, si può fornire assistenza in ore del giorno differenti da quelle dell’orario lavorativo. Si è anche tutelati a fronte di trasferimenti del luogo di lavoro, ammessi solo per esigenze organizzative o tecnico-produttive che non consentono soluzioni alternative. E’ lecito però, per evitare abusi, che il datore di lavoro ricorra a indagini investigative.
Ma quali sono le agevolazioni per chi assiste disabili? Ecco una panoramica generale fornita nella guida dell’INAIL 
Per approfondire https://www.leggioggi.it/tags/legge-104/

Fondo per la disabilità e la non autosufficienza

Sono stati confermati dalla legge di bilancio 2020 che a sua volta ha istituito un fondo a carattere strutturale denominato “Fondo per la disabilità e la non autosufficienza”, le cui risorse sono indirizzate all’attuazione di interventi a favore della disabilità e al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno in materia. 
Anche la legge di bilancio 2019 ha istituito nuovi Fondi dedicati alla mobilità delle persone disabili e all’inclusione delle persone sorde o con ipoacusia, ha incrementato il Fondo dedicato ai caregiver, e reintegrato il Fondo Dopo di noi, la cui dotazione è stata aumentata dalla legge di bilancio 2020. 
Per approfondire: https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1104752.pdf

 

Cos’è l’APE sociale?

E’ un sussidio economico calcolato sulla base dei contributi versati all’Inps che viene erogato fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Non è una vera e propria pensione, ma ci assomiglia molto. L’Ape Sociale, però, è rivolta solo a determinate categoria di lavoratori in condizioni di svantaggio sociale.
Chi ha diritto all’Ape sociale?
Possono accedere all’Ape Sociale coloro che siano iscritti alle varie gestioni Inps, che abbiano raggiunto i 63 anni di età, abbiano cessato il lavoro, siano residenti in Italia e siano in una delle seguenti quattro condizioni:
  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione
  • Avere almeno 30 anni di contributi e al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente(genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992
  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%.
  • Avere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.
Per approfondimenti vai al sito: 
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50306

 

LINK DA CONSULTARE
Guida INAIL:  https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-guida-cargiver.pdf
Fondo per la disabilità e la non autosufficienza: https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1104752.pdf
APE Sociale: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50306
https://esmoopen.bmj.com/content/2/5/e000256
Legge 104: https://www.leggioggi.it/tags/legge-104/
Normativa Welfare Aziendale: https://www.jointly.pro/welfare-aziendale/normativa-ccnl/

CAREGIVER: TUTELE IN EMILIA ROMAGNA
LEGGE REGIONALE 28 marzo 2014, n. 2 NORME PER IL RICONOSCIMENTO ED IL SOSTEGNO DEL CAREGIVER FAMILIARE (PERSONA CHE PRESTA VOLONTARIAMENTE CURA E ASSISTENZA) – https://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:legge:2014;2
Comune di Bologna: progetto di supporto ai caregiver. Un milione di euro in servizi rivolti a chi assiste i propri cari http://www.comune.bologna.it/news/supporto-ai-caregiver
Regione Emilia Romagna: La Giunta ha approvato uno specifico provvedimento, che stanzia 7 milioni di euro per avviare iniziative personalizzate di supporto verso chi assiste nei bisogni di sollievo e cura, rendendole omogenee su tutto il territorio regionale” – https://www.cittadinanzattiva-er.it/limpegno-della-regione-emilia-romagna-e-del-comune-di-bologna-a-supporto-dei-caregiver/
La Carta dei Diritti del Caregiver Familiare. Il ruolo e l’importanza del caregiver: una proposta italiana
La Carta dei Diritti del Caregiver Familiare. Il ruolo e l’importanza del caregiver: una proposta italiana

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