Come ogni anno il 20 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro l’Osteoporosi. Complice anche EXPO, la International Osteoporosis Foundation, che da tempo si batte in favore della prevenzione e sensibilizzazione della malattia, ha scelto l’alimentazione come tema di questo 2015.
Questo evento ci offre l’opportunità per un’attenta riflessione sulla malattia, sui fattori che la causano, su ciò che si può fare per prevenirla e anche per sfatare alcuni miti che la riguardano.
L’osteoporosi è una malattia che colpisce le ossa, rendendole fragili e, quindi, soggette a fratture. Invecchiando, la nostra massa ossea si riduce gradualmente, ed è proprio una riduzione eccessiva che può condurre all’osteoporosi. Il risultato è che le ossa si rompono facilmente, anche a seguito di un banale urto o caduta.
Si tratta di una patologia silenziosa che spesso viene diagnosticata solo dopo il verificarsi di una frattura che può colpire più di frequente il femore, il polso o una vertebra. Quando qualcuna di queste sedi è colpita, è possibile che la malattia sia già in stato avanzato. Le fratture, inoltre, sono una delle principali cause di sofferenza, disabilità a lungo termine e perdita di autosufficienza.
L’osteoporosi interessa in maggior misura le donne, a causa della minore massa ossea rispetto agli uomini e ai mutamenti ormonali indotti dalla menopausa, e aumenta all’avanzare dell’età. Questo, però, non significa che gli uomini siano immuni. In realtà, la crescita demografica e l’aumento dell’incidenza delle malattie croniche che affliggono la popolazione più anziana ne fanno una patologia significativamente rilevante anche per il sesso maschile fin tanto che chi subisce una frattura seria ha tassi di mortalità più elevati rispetto alle donne. Statisticamente la malattia colpisce una donna su tre e un uomo su cinque.
I numeri della malattia in Emilia Romagna e in Italia
Proprio perché è la causa principale di fratture legate all’età, l’osteoporosi ha un grande peso sulla Sanità Pubblica.
Gli ultimi dati parlano di 67.595 fratture di femore nelle donne italiane sopra i 50 anni e ben 1507 che muoiono entro il primo anno dalla frattura.
In Emilia Romagna, il 21,4 % degli over 65 ha ricevuto una diagnosi di osteoporosi e il 28,1% delle persone con più di 45 anni si è sottoposto ad accertamenti anche in assenza di sintomi. Se consideriamo, però, le sole donne al di sopra dei 45, la percentuale è la più alta in Italia con il 48,2% che ha effettuato accertamenti, a riprova del fatto che in questa Regione il tema è particolarmente sentito.
I numeri della malattia in Italia, e in generale nel mondo, sono in crescita a causa del progressivo e costante invecchiamento della popolazione. Si stima, infatti, che per il 2025 saranno quasi 4,7 milioni le donne italiane affette da questa patologia. Secondo l’Istat il 25,1% degli ultrasessantacinquenni ha ricevuto una diagnosi di osteoporosi. Sono ancora pochi però gli italiani che si sottopongono a controlli (e, secondo i dati AIFA, ancora meno quelli che seguono una terapia nonostante le alte condizioni di rischio). Infatti, solo il 24,5% degli over 45 si è sottoposto ad un controllo per osteoporosi anche in assenza di sintomi o disturbi. Tra le donne la percentuale di coloro che effettuano ad accertamenti è del 41,6% contro il solo 4,7% degli uomini.
I fattori di rischio
Il manifestarsi della malattia dipende da molti fattori, alcuni dei quali possono essere controllati in prima persona. Possiamo fare molto, infatti, per prevenire l’insorgere dell’osteoporosi tenendo sotto controllo il nostro “peso forma”, svolgendo una regolare attività fisica, riducendo il numero di caffè, eliminando alcool e fumo e adottando una dieta adeguata.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nella prevenzione ecco perché è su questa che è caduta l’attenzione dell’International Osteoporosis Foundation: Calcio, vitamina D e sono i pilastri su cui si deve basare la dieta perfetta per le nostre ossa. Il primo, che si trova principalmente nel latte e i suoi derivati, è l’elemento costitutivo del nostro scheletro; la seconda, presente in quantità considerevoli nel pesce azzurro, ne favorisce l’assorbimento oltre che il rinnovamento e la mineralizzazione dell’osso. Altri alimenti importanti sono i micronutrienti come vitamina K, magnesio e zinco che si possono trovare nella frutta secca e nelle verdure a foglia verde.