Cittadinanzattiva Emilia Romagna intende conoscere quanto le persone che abitano in Emilia Romagna sanno circa la gestione e la cura della persona malata che è costretta a letto per lungo tempo. Infatti la persona allettata a causa di una malattia invalidante e talvolta cronica rappresenta un paradigma efficace della complessità massima che si deve affrontare nella organizzazione dei servizi e nell’utilizzo di dispositivi medici, ausili e talvolta protesi.

[All’indagine* possono partecipare tutti i cittadini che vivono in Emilia Romagna compilando il questionario conoscitivo!]

Questo è il primo passo per affrontare lo spinoso argomento degli “Acquisti in sanità”. La necessità di occuparci degli acquisti deriva principalmente dal fatto che i dati civici in nostro possesso sull’argomento non sono confortanti.

Nel Secondo Rapporto sulle politiche della cronicità in Emilia Romagna, la maggior parte delle Associazioni riscontra criticità legate all’assistenza protesica ed integrativa. I tempi di attesa che molto spesso non sono compatibili con le condizioni del paziente producono rischi concreti sul livello di autonomia della persona.

Stesse criticità si evidenziano anche nel III Rapporto PIT salute dell’Emilia Romagna: i cittadini segnalano problematiche nei servizi di assistenza protesica ed integrativa e nella fornitura di dispositivi medici. Nello specifico emergono difficoltà legate ai tempi di attesa, alle forniture inefficienti, ai costi da sostenere e alla scarsa qualità dei prodotti.

Ne consegue che spesso i cittadini sono costretti ad utilizzare ausili e protesi che non supportano il loro stato di salute, ma che talvolta lo peggiorano oppure li costringono a rinunciare a quelli erogati dal SSR per acquistarli privatamente. Gli stessi enti erogatori si trovano a dover acquistare dispositivi fuori gara perché quanto acquistato in gara non corrisponde alle aspettative e ai reali bisogni di professionisti e persone malate.

Dal lato opposto molte aziende che forniscono questi prodotti lamentano una difficoltà derivante dai meccanismi delle gare che non hanno in giusta considerazione il parametro legato alla qualità, sopravvalutando invece, il parametro del prezzo più basso. Dinamiche distorsive della concorrenza nella valutazione tecnica dei prodotti che, soprattutto con riferimento a procedure di gara centralizzate e quindi di grandi dimensioni, hanno visto ripetuti “appiattimenti” nell’attribuzione dei punteggi tecnici qualitativi. Tutto ciò elimina la possibilità che prodotti innovativi, tecnologicamente avanzati possano essere competitivi e concorrere a pari merito con quelli più economici.

Dal momento che l’efficacia e la trasparenza dei meccanismi di acquisto in sanità costituiscono un elemento fondamentale per il buon funzionamento del Servizio Sanitario, l’appropriatezza della spesa, la tutela della salute, lo sviluppo dell’innovazione e i diritti dei pazienti diventano i punti cardine del nostro operare.

Da ciò nasce la necessità di costruire, insieme ai vari stakeholder, un meccanismo attraverso il quale garantire che le gare in sanità siano corrette, trasparenti ed efficaci.

Lo scopo è quello di contribuire ad individuare parametri civici oggettivi, in grado di realizzare gare di acquisto che diano la giusta importanza alla persona malata come “essere unico”, attribuendo il giusto peso non solo al prezzo, ma anche alla personalizzazione, alla qualità, alla sicurezza e all’accessibilità del dispositivo medico, di protesi ed ausili, tenendo conto del minor impatto ambientale di questi ultimi (anche in termini di consumi energetici).

L’iniziativa ha la finalità ultima di invertire il percorso. La necessità e i bisogni dei cittadini devono quindi essere criteri centrali per impostare il processo di centralizzazione delle gare di acquisto in Emilia Romagna.

Un primo documento che va in questa direzione è già stato elaborato da Cittadinanzattiva, attraverso le sue reti del Tribunale per i Diritti del Malato e del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici, nel 2018, una Raccomandazione civica, “La gara che vorrei”_Acquistare in sanità garantendo i diritti, affinché le gare in sanità siano corrette, trasparenti ed efficaci, non solo dal punto di vista economico, per una migliore allocazione e razionalizzazione delle risorse, ma soprattutto sotto l’aspetto della garanzia dei diritti dei cittadini, utilizzatori finali dei servizi, dei dispositivi medici e degli ausili.

Prendendo a modello questo documento, l’intento finale è quello di giungere alla sua adozione in Emilia Romagna e alla eventuale firma di un protocollo d’intesa per gli acquisti in sanità al fine di effettuare acquisti che diano il giusto valore non solo al prezzo ma anche alla personalizzazione, qualità, sicurezza ed accessibilità dei dispositivi medici, di protesi e ausili, mettendo i bisogni dei cittadini al centro delle gare di acquisto in sanità.

Il percorso si svilupperà in quattro fasi operative:

FASE 1

  • Analisi della normativa vigente sia nazionale che regionale sulle procedure di evidenza pubblica applicate al settore sanitario
  • Analisi delle procedure di gara in Emilia Romagna
  • Analisi dei dati sull’assistenza domiciliare e protesica ricavati dal Primo e dal Secondo Rapporto sulle politiche della cronicità in Emilia Romagna (anni 2016 e 2018)
  • Analisi dei dati sull’assistenza domiciliare e protesica ricavati dal III Rapporto PIT salute dell’Emilia Romagna
  • Analisi delle modalità di gestione del paziente allettato in Emilia Romagna con particolare attenzione alla problematica dell’insorgenza e della gestione delle lesioni cutanee
  • Analisi dati regionali sulle lesioni cutanee
  • Analisi dei costi diretti e indiretti per la gestione di un malato allettato con e senza lesioni cutanee

FASE 2

  • Indagine conoscitiva telefonica, on-line e nei punti di ascolto del Tribunale per i Diritti del Malato presso gli ospedali regionali sulla gestione del malato allettato con particolare attenzione alla problematica dell’insorgenza e della gestione delle lesioni cutanee

FASE 3

  • Incontri con gli stakeholder di riferimento:
    • aziende
    • associazioni di pazienti
    • decisori

FASE 4

  • Incontro conclusivo con tutti gli stakeholder per la definizione della Raccomandazione Civica e eventuale firma del protocollo.

 

In apertura: foto tratta da Pixabay.com

* l'indagine è realizzata con il contributo non condizionante di Service Med SpA

 


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