A cura di Marilena Vimercati

La Storia di Erika

Erika Borellini ha 25 anni, vive a Carpi in provincia di Modena.Erika è caregiver di sua madre Lorenza colpita nel 2013 da un aneurisma cerebrale. La malattia ha comportato la paresi degli arti e l’impossibilità di parlare. Lorenza pertanto ha bisogno di cure e di assistenza quotidiane e la vita di Erika è cambiata. 

Con l’arrivo della malattia di sua madre, Erika doveva non solo prestare assistenza, ma anche dialogare con i servizi sociali e armonizzare tempi di vita, lavoro e studio. Ciò non le ha impedito di studiare, talvolta sulla sedia accanto al letto d’ospedale in cui la mamma era ricoverata. Conciliando assistenza e studio, ha conseguito la laurea nel febbraio 2019 con 84/110, un punto in meno del voto necessario per essere ammessa alla laurea magistrale in ingegneria elettronica.

La lotta per ottenere trattamento pari a quello degli studenti lavoratori

Come studentessa lavoratrice Erika avrebbe avuto diritto a due punti supplementari al fine del voto finale di laurea, che avrebbero eliminato lo sbarramento a 85/110.   Come caregiver no! 

Erika non si è arresa: ha presentato la sua richiesta al Rettore che le ha risposto dopo sei mesi, dicendo che l’Università basa i suoi regolamenti sull’uguaglianza degli studenti e che ammetterla sarebbe stato un modo per non rendere gli studenti uguali.

Erika anche questa volta non si è arresa: ha raccontato la sua storia in un video e ha presentato una petizione al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca chiedendo che le studentesse e gli studenti che svolgono il ruolo di caregiver possano ottenere dall’università un trattamento pari a quello degli studenti lavoratori. La sua petizione ha raccolto quasi 110.000 firme tramite Change.org e la sua storia ha anche sollecitato un’interrogazione parlamentare.

Una storia a lieto fine

Sabato 26 ottobre 2019 nella trasmissione “ItaliaSì” in onda su Rai 1 il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In collaborazione con il Rettore dell’Università di Modena e di Reggio Emilia, abbiamo deciso che gli studenti caregiver saranno equiparati agli studenti lavoratori e quindi potranno accedere alla laurea magistrale con due punti meno rispetto ai minimi indicati”.

La storia di Erika è quella di tanti altri studenti italiani che si trovano nella sua stessa condizione, una storia che ha risvegliato l’Italia, una storia a lieto fine che ci insegna che vale sempre la pena di lottare per vedere riconosciuti i propri diritti.

Dichiarazione del rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia

http://tv.unimore.it/in-unimore/in-primopiano/item/1881-dichiarazione-del-rettore-carlo-a-porro-dopo-lincontro-con-erika-borellini)

Video di Erika

Medico specializzando caregiver fa appello al Miur

Il caso a Modena: ‘Negato il ricongiungimento, costretto a scegliere tra lavoro e famiglia’

Presta assistenza in corsia, come medico a tutti gli effetti, ma in quanto specializzando non si è visto riconoscere il diritto a un ricongiungimento familiare. Si trova così di fronte a una scelta: la formazione e il lavoro o la famiglia e l’assistenza ai propri cari. E’ la situazione raccontata da uno specializzando, sotto contratto con l’Università di Modena e Reggio Emilia, che dall’autunno 2018 ha avuto 3 dinieghi in meno di un anno alla richiesta di trasferimento in un altro Ateneo di una città del nord Italia, dove vive e lavora la compagna, con cui ha avuto da poco un figlio.

L’articolo completo al http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2019/12/10/specializzando-caregiver-appello-a-miur_33fdca75-a036-4b7d-9a0c-b8c9e99012bc.html

 


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